Norvegia rapida

 

Ciao a tutti!

Quel che segue è un resoconto del mio viaggio più recente. Pensieri, domande, approfondimenti e critiche sono graditi.

 

3 settembre 2017. Carico la Duster e parto in solitaria per un breve viaggio nel sud della Norvegia. Sono consapevole che le 22 ore per arrivare ad Oslo mi uccideranno, ma il pensiero di poter trascorrere qualche giorno in uno dei paesi più spettacolari d’Europa, per dedicarmi alla sola fotografia, alleggerirà le cose. Così, tra una doccia all’autogrill (in Germania, a 3 euro, hanno cabine che sono veri e propri bagni, con tanto di scarafaggi e musica ambient in sottofondo) e una dormita in auto, arrivo due giorni dopo ad Oslo, attraversando Germania, mezza Danimarca e il sud ovest della Svezia.

Lo Storebæltsforbindelsen collega le due isole danesi di Selandia e di Fionia. Nikon D90 – Tamron SP 70-300mm f/4-5.6 Di VC USD – filtro GND 6.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – cavalletto Manfrotto BeFree.

 

Era la mia prima volta in Norvegia e le ore di guida alle spalle molte, decido quindi di concentrarmi esclusivamente sulla parte sud-ovest del paese, conosciuta soprattutto per i fiordi. Dopo un hotdog e un waffel al formaggio per colazione mi dirigo verso il Parco Nazionale Jotunheimen, 344 km a nord di Oslo. I tratti scorrevoli o le super strade sono quasi inesistenti, dunque si procede a rilento. Fortunatamente il paesaggio inizia a farsi interessante; spuntano i primi laghi e i boschi di conifere, con colline e monti a circondarmi.

Il lago Steinsfjorden, sulla 16, tra Sundvollen e Norderhov. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – filtro GND 6.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – holder WonderPana FreeArc 66 Fotodiox – mano libera.

 

Arrivato al Jotunheimen dalla statale 51 (da nord, Randsverk) ad attendermi c’è una nebbia fittissima, causata dalle nuvole molto basse su tutto l’altopiano. Riesco giusto a vedere la strada che sto percorrendo, ma intorno è tutto bianco opaco. Nessuna traccia del territorio meraviglioso che sarebbe riapparso tre giorni dopo.

Approdo a Gjendesheim, sito turistico all’estremità est del lago Gjende, da dove partono alcuni dei trekking più conosciuti e i traghetti per le traversate del lago. Qui il parcheggio per l’auto costa 10 euro al giorno (si paga al Gjendebåten, accogliente ristorante e caffetteria dove la pizza ha un diametro, e un prezzo, spropositati) e il campeggio è gratuito e libero in tutta l’area del parco.

Durante i primi due giorni (5 e 6 settembre) la pioggia non mi ha dato tregua e fare fotografie è stata un’impresa. Comunque, la mattina del secondo giorno, notando le nuvole un poco più alte, mi piazzo ugualmente con l’attrezzatura in un punto interessante sulla sponda del lago, dove ho trovato un elemento perfetto per il primo piano e che altrettanto bene si abbina allo sfondo, il quale si compone di monti in sequenza, che sbucano uno dietro l’altro, con curve che terminano la corsa nelle acque del Gjende; uno spettacolo che da solo vale i chilometri percorsi. I quarti d’ora trascorrono e la pioggia rimane incessante, attendo quindi che la direzione delle gocce sia contraria a quella dove è puntato l’obiettivo, libero velocemente la macchina dai vari panni che uso per tenerla asciutta e provo una lunga esposizione… Il risultato è qui sotto.

Il lago Gjende al Parco Nazionale di Jotunheimen. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – filtro ND 1000 circolare 145mm Fotodiox – filtro GND 6.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – holder WonderPana FreeArc 66 Fotodiox – cavalletto Manfrotto BeFree. Esposizione 20 secondi.

 

Lo stesso giorno mi avventuro nel percorso trekking più famoso del parco, i 14 km che collegano Gjendesheim a Memurubu (località al centro del lago, seconda delle tre fermate dei traghetti), passando per la cima del monte Besseggen. Mi carico di tutto l’occorrente per campeggiare in cima, così da dividere l’escursione in due giorni. Tra l’eccessivo peso trasportato, la pioggia e la foschia densa a coprire interamente il paesaggio, il primo giorno è tutt’altro che piacevole. Arrivo distrutto sul Besseggen, piazzo la tenda e scopro che sacco a pelo e molti dei vestiti di ricambio sono zuppi. Dopo quella giornata mi attendeva una notte peggiore. Mi copro con tutto quel che ho di asciutto, in modo da isolarmi dal contatto con il sacco a pelo, che comunque devo usare per proteggermi dal gran freddo. La nottata trascorre molto lentamente, scandita dai miei frequenti risvegli.

E’ mattina, finalmente la luce, posso muovermi e scaldarmi! Esco dalla tenda e scopro che la natura mi ha fatto un regalo… La nebbia si è alzata e riesco a vedere il paesaggio. Wow.

Veduta dalla cima del monte Besseggen, nel cuore del Jotunheimen National Park. Si vedono il lago Bessvatnet, sulla destra, e il Gjende, a sinistra. Il lago Bessvanet è rinomato per essere il più limpido di Norvegia, con una visibilità che arriva a 30 metri. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – filtro GND 6.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – holder WonderPana FreeArc 66 Fotodiox – cavalletto Manfrotto BeFree.

 

Scorcio dalla cima del Besseggen. Lago Gjende. Nikon D90 – Tamron SP 70-300mm f/4-5.6 Di VC USD. Mano libera.

 

Mi godo per un po’ il panorama, poi smonto la tenda e ricarico tutto sulle spalle per la discesa; altre quattro, cinque ore di cammino mi attendono. Nel tragitto incontro un gruppo di 180 (centottanta! Parola del loro insegnante, con il quale mi sono fermato a chiacchierare) studenti, pressappoco ventenni, che camminano in direzione opposta, con l’obiettivo di percorrere l’intero trekking in giornata. Una bella alternativa alla gita al museo, direi. Li saluto quasi tutti e centottanta (Hi Hey! Il saluto tipico Norvegese). Non ho mai parlato così tanto in montagna… Peccato per le condizioni meteo davvere inclementi; la nebbia, infatti, si sta riabbassando e credo non potranno godere del panorama per tutto il tempo.

10 km e cinque ore dopo arrivo a Memurubu. Qui c’è un bellissimo ostello con del personale molto gentile, quattro capanni, tre fattori, due trattori e una bella spiaggia lacustre. E poi c’è il molo, ovviamente. Sono stremato, ho le spalle doloranti, le gambe non mi reggono più e sembra di avere i piedi circondati da pezzi di vetro, probabilmente qualche vescica. L’ultimo chilometro, poi, interamente in un ripido ruscello, è stato terribile. Nonostante il freddo, non bevo qualcosa di caldo, ma una birra enorme, ghiacciata. Ahhhh che voglia di birra! La abbino ad una fetta di pane tostato con sopra un hamburger di maiale e un uovo, questo caldo però. Sono le 14:00, finisco di mangiare e faccio un giro a piedi in attesa del traghetto che mi riporterà a Gjendesheim.

Particolare di Memurubu, Parco Nazionale di Jotunheimen, Norvegia. Il colore chiaro dell’albero, di cui ho amato fin da subito la forma, contrasta perfettamente con il retro viola del capanno. Inoltre vi è un altro contrasto che mi fa apprezzare particolarmente questa fotografia: l’artificiale degli pneumatici contrapposto al naturale dei vicini fiori, che pare abbiano trovato la casa perfetta tra i cerchi di gomma. Nikon D90 – Tamron SP 70-300mm f/4-5.6 Di VC USD. Mano libera.

 

Venerdì 8 settembre. Sveglia presto e piove a dirotto. Saluto il Jotunheimen e mi sposto con l’auto in direzione sud-ovest. L’obiettivo è Stavanger, dove domenica mi attende il traghetto per la Danimarca, evitando così la Svezia e i ponti al ritorno. L’idea è di percorrere i 600 km che mi dividono dalla città portuale in tutta calma, senza mete, godendomi il paesaggio. A proposito di calma, sono passati dieci minuti e devo interrompere il viaggio. Il paesaggio dello Jotunheimen, infatti, che al mio arrivo avevo trovato coperto dalla nebbia, è oggi largamente visibile! Dolci curve di vegetazione dai colori autunnali, fanno spazio a monti dalle molteplici sfumature di marrone; gli alberi, qua e là, preferiscono crescere ai bordi dei ruscelli che riempiono i tanti laghi.

Parco Nazionale di Jotunheimen, Norvegia. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – filtro GND 6.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – holder WonderPana FreeArc 66 Fotodiox – cavalletto Manfrotto BeFree.

 

Ruscello in corsa verso il lago “Nedre Leirungen”, Parco Nazionale di Jotunheimen, Norvegia. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – filtro ND 1000 circolare 145mm Fotodiox – filtro GND 6.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – holder WonderPana FreeArc 66 Fotodiox – cavalletto Manfrotto BeFree. Esposizione 30 secondi.

 

Esploro l’area, scovo questo punto di ripresa, piazzo cavalletto e fotocamera, monto i filtri,  scatto e riparto. Dopo un paio d’ore di guida mi ritroverò nel bel mezzo di un’area vasta e incontaminata, il parco di Skaupsjøen. Dolci profili di colline spiccano su un territorio prevalentemente pianeggiante. Il suolo è molle, inzuppato dall’acqua dei numerosi corsi d’acqua che vi passano attraverso. Laghi ovunque. Luogo ideale per l’outdoor e la pesca, presumo. Fa un freddo cane (toccati gli 0°) e il vento spinge a mille all’ora. L’atmosfera è incredibile.

A pesca nel lago Skiftessjøen, Parco Skaupsjøen, Norvegia. Nikon D90 – Tamron SP 70-300mm f/4-5.6 Di VC USD. Mano libera.

 

Stasera necessito di una doccia calda. E’ quasi ora di cena e mi trovo nei dintorni di Eldfjord, un fiordo a tratti imponente, con gallerie a spirale che attraversano le sue montagne. Tramite internet prenoto un cottage nelle vicinanze (Eidfjord Hytter. Casette graziose, ottima colazione, bagno in comune, ma pulitissimo. 42 euro a notte). Acqua calda, letto, stufetta, cucinotto e ottimo panorama. Sono disorientato, dopo notti passate tra auto e tenda non so da che parte iniziare. Doccia subito, dopodiché metto insieme quel che nel pomeriggio ho acquistato al supermercato e cucino qualcosa, poi, dopo aver collegato i vari caricabatterie alle prese, mi metto a letto. Semplice.

E’ sabato 9 settembre e mi sono svegliato intontito e dolorante a causa della troppa comodità, credo… Una super colazione (dolce, salato, acidulo, speziato) mi fa riprendere un po’. A pancia piena riconsegno le chiavi del cottage al cuoco e mi appresto a ripartire. Uscendo, però, noto sulla porta d’ingresso della struttura un poster: una cartina del territorio “Eldfjord” con bene evidenziati quelli che sono i punti d’interesse naturalistici/turistici della zona. Mi scappa l’occhio su una bella foto di un altrettanto bella cascata, Vøringsfossen il suo nome. Mmm… Non male! Chissà dove si trova… Il cellulare la colloca a soli 15 minuti da qui, direi di farci un salto.

Vøringsfossen, Eldfjord, Norvegia. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – filtro ND 1000 circolare 145mm Fotodiox – filtro GND 6.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – holder WonderPana FreeArc 66 Fotodiox – cavalletto Manfrotto BeFree. Esposizione 20 secondi.

 

Lo scorcio è mozzafiato e fotogenico al massimo; basta posizionarsi, attendere che un po’ di luce passi dalle nuvole e premere l’otturatore. Dopo qualche scatto mi rimetto in moto.

Strade di montanga, fiordi, piccoli borghi su penisole nei laghi, chioschi che vendono mele sulle strade e gallerie, tante gallerie. Queste, poi,  sono particolari in Norvegia, perchè le pareti sono di roccia, come se il monte fosse stato appena perforato. Dunque affascinano. Detto questo, ne sto percorrendo una che si differenzia dalle passate… ha una rotonda all’interno!

Rotonda in galleria, tratto Bergen – Oslo – Stavanger, Norvegia. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – cavalletto Manfrotto BeFree.

 

Mi fermo con la Duster in una piazzola SOS (a rischio manette, quindi) e attendo che le auto siano al posto giusto per dare vigore e senso delle proporzioni allo scatto. Questo blu è stupendo; sembra di stare sott’acqua.

Sono le 12:00 di domenica 10 settembre e sono arrivato a Stavanger. Il traghetto che mi riporterà verso casa è alle 20:00; approfitto per girare un po’. Il cielo è colmo di bei nuvoloni, che pare vogliano mostrarmi tutte le tonalità di grigio possibili; la città è bellina e movimentata (il kebab al “Kebab House”, in centro, una bomba!), ma preferisco monti, spiagge e praterie; vado sul mare e attenderò lì le otto. La banchina della “Fjordline” è in un contesto orribile: fabbriche, aziende, cisterne, camini “sputa fiamme” etc. Fortunatamente la fotografia permette di fare selezione…

Pescatori a Stavanger, Norvegia. Nikon D90 – Tamron SP 70-300mm f/4-5.6 Di VC USD. Mano libera.

 

Ore 20:00 dell’11 settembre. Io e la Duster sul traghetto. A presto Norvegia!

 

Grazie della visita. Apprezzamenti, commenti e condivisioni sono graditi.

 

Foto di copertina: Låtefoss, Norvegia. Nikon D90 – Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM – filtro ND 1000 circolare 145mm Fotodiox – filtro GND 8.6″x 8.6″ SE 0.9 Fotodiox – holder WonderPana FreeArc 66 Fotodiox – cavalletto Manfrotto BeFree. Esposizione 20 secondi.

 

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Author: Marco Zaffignani

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