Sardegna, buona la prima. Parte 3

Dune di Is Arenas Biancas, Teulada, Sardegna, Italia (2020). Bellissimo luogo situato al vertice sud ovest dell’isola, precisamente a Porto Pino, da dove si estendono quattro chilometri di spiaggia di dune di sabbia bianca. Queste sono sempre più grandi man mano che ci si allontana dal centro abitato e presentano curve mozzafiato. Le sterpaglie, che come ciuffi sbucano dalla sabbia, rendono lo scenario instancabile allo sguardo. Senza contare che voltati dall’altra parte si ha di fronte uno dei mari più cristallini di Sardegna! Purtroppo il territorio è rovinato dalla presenza di un’estesissima base militare americana attiva, i cui esperimenti ed esercitazioni sono da anni in contrasto con l’intatto ambiente circostante e le attività di pescatori e turisti. Ah, le dune non sono calpestabili, ma molta gente se ne frega.
Dune di Is Arenas Biancas, Teulada, Sardegna, Italia (2020)/2
Dune di Is Arenas Biancas, Teulada, Sardegna, Italia (2020)/3
Area archeologica “Su Nuraxi”, Barumini, Sardegna, Italia (2020). Scoperta negli anni ‘50 durante gli scavi condotti dall’archeologo Giovanni Lilliu, quest’area nella Sardegna centrale è costituita da un imponente nuraghe risalente al XV secolo a.C., quattro torri e un villaggio di capanne circostante. Il Su Nuraxi è il complesso nuragico più grande di Sardegna e dal 1997 è riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. I nuraghi sono costruzioni in pietra a forma di cono senza punta, probabilmente con funzione difensiva, presenti in molte parti della Sardegna (e solo qui). Unici nel loro genere, sono la testimonianza della presenza di una civiltà nuragica sull’Isola (XVI-XV secolo a.C.). Al momento della scoperta il sito era completamente coperto da terra e detriti e, nonostante numerosi oggetti, utensili e manufatti presenti, non vi fu nessun ritrovamento di resti umani. Non vi è certezza del perché l’area fu abbandonata; alcune teorie recenti avvallano l’ipotesi di una potente inondazione che colpì l’isola e di fatto sommerse anche questi territori, di fatto cospargendoli di fango. La foto mostra il grande nuraghe sullo sfondo e in primo piano quel che rimane di una capanna probabilmente adibita ai riti legati al culto dell’acqua.
L’interno di una torre pressoché intatta, area archeologica “Su Nuraxi”, Barumini, Sardegna, Italia (2020)
Capanna con macina (se non ricordo male) al centro, area archeologica “Su Nuraxi”, Barumini, Sardegna, Italia (2020)
La guida mostra la funzione del pezzo in questione, area archeologica “Su Nuraxi”, Barumini, Sardegna, Italia (2020)
Il complesso visto dal nuraghe, area archeologica “Su Nuraxi”, Barumini, Sardegna, Italia (2020)
Da qualche parte in Sardegna, Italia, (2020)
Uno scorcio di Orgosolo, una cittadina situata tra le sceniche montagne del centro ovest dell’isola, famosa per i suoi murales a tema sociale e politico. Ce n’è per tutti i gusti! Sardegna, Italia (2020).
Orgosolo, Sardegna, Italia (2020)
Orgosolo, Sardegna, Italia (2020)/2. Nonostante si percepisca uno stato di abbandono, contrassegnato dal fatto che gran parte degli edifici sono abbandonati a causa della migrazione per studio o lavoro delle generazioni più recenti, Orgosolo offre alcuni scorci degni di nota.
Da qui l’ultima tappa del nostro viaggio, il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e i suoi dintorni. Nella foto le pareti rocciose che sovrastano Santa Maria Navarrese, Sardegna, Italia (2020)
Altopiano del Golgo, Baunei, Sardegna, Italia (2020)
Silhouette, Parco Nazionale del Golfo di Orosei e Gennargentu, Sardegna, Italia (2020) h
Scuola tedesca, Santa Maria Navarrese, Sardegna, Italia (2020)
Transformers, Santa Maria Navarrese, Sardegna, Italia (2020)
Caprone di terra, Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Sardegna, Italia (2020)
Capre di mare, Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Sardegna, Italia (2020)
Cala Goloritzè, Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Sardegna, Italia (2020). Una della magnifiche spiagge del Parco e credo la più ambita di tutta la Sardegna. Quel che colpisce di Cala Goloritzè è la sua composizione: è infatti in possesso di tanti degli elementi naturali più apprezzati dall’uomo. E’ presente un enorme pinnacolo appuntito che pare sorvegliare la spiaggia, vegetazione ricca, sabbia, sassolini, massi lisci e comodi stile Seychelles, scogli enormi e taglienti, acqua trasparente e addirittura un arco formatosi nella roccia. Insomma c’è l’imbarazzo della vista! Ovviamente, anche se è un luogo protetto ad accesso giornaliero limitato e necessita di un’ardua camminata (in alternativa una barca) per essere raggiunto, è sempre affollato e lo spazio non è molto, dunque credo sia meglio frequentarlo nei mesi non estivi. Al di là di questo merita sicuramente una visita.

Il nostro viaggio in Sardegna termina qui.
Grazie della visita, commenti, apprezzamenti e condivisioni sono graditi.
Ciao!

Foto di copertina: l’albero disteso, dune di Is Arenas Biancas, Teulada, Sardegna, Italia (2020)

Author: Marco Zaffignani

3 thoughts on “Sardegna, buona la prima. Parte 3

  1. Surprenant pays, qui, je pense est à visité en flânant de ruelle en ruelle, dans les campagnes etc… avec son appareil photo.
    À bientôt… après le covid.
    Serge
    ****
    Paese sorprendente, che, credo, va visitato passeggiando di vicolo in vicolo, in campagna ecc … con la sua macchina fotografica.
    A presto … dopo il covid.
    Serge

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