Dopo due anni parecchio soddisfacenti, il caro obiettivo grandangolare Sigma 8-16mm va a riposo, per far spazio a un’ottica di focale equivalente, anche se di qualità e sensibilità incredibilmente maggiori e adatta ai sensori Full Frame come quello della Nikon D800.
Da pochi giorni, infatti, sono entrato in possesso del mitico Nikon 14-24mm F/2.8, senza dubbio il migliore zoom grandangolare esistente.
- Ultra nitido, anche ai bordi del fotogramma.
- Distorsione assente se usato “in bolla perfetta” (con orizzonte a metà, per intenderci), altrimenti minima.
- Contrasto e resa cromatica eccellenti. I file RAW risultano già belli tridimensionali e non “sbiaditi”.
- Apre il mondo del controluce. Dà la possibilità di scattare con il sole o altre fonti luminose presenti in scena, senza che questa venga invasa dai loro riflessi. Un po’ di flare c’è, ma è gestibile. Fantastico l’effetto “sole a stella” a diaframma chiuso.
- Apre il mondo degli scatti notturni o con scarsa luce ambientale.
Queste sono le migliorie, notate fin ora, che lo differenziano dal Sigma.
Di contro, il Nikon pesa 1 kg (!), il doppio del Sigma e possiede un vetro frontale enorme (elevata luminosità). Di contro per molti, non per me, in quanto amo queste due caratteristiche in una lente.
Come il Sigma, il Nikon 14-24 non dà la possibilità di montare filtri direttamente sull’ottica, ma necessita di un holder apposito, acquistabile separatamente. Per questo mi sono affidato nuovamente a Fotodiox e al suo sistema Wonderpana 66 FreeArc.
Oggi vi propongo due fotografie scattate con il nuovo obiettivo; entrambe ritraggono lo stesso luogo ma ad orari leggermente differenti. Il soggetto in questione è Manarola, splendida località della costa ligure, facente parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Data la sua bellezza e peculiarità, la zona del porto qui ritratta è ampiamente visitata e fotografata.
Comunque sia non voglio una foto dal molo, dove il primo piano è poco interessante e intorno ci sono troppi elementi di disturbo (persone, transenne, bar etc.). Percorro quindi le colline circostanti, dove mi imbatto in un punto di ripresa rialzato e molto più interessante. Qui una parte del borgo sembra voglia tuffarsi in acqua, con case e casette colorate e pressate a riempire il promontorio, con l’orizzonte a sovrastarlo e a includerlo di fatto nel blu del mare; vi sono poi delle piante, che paiono ornamentali, tonde e di un bel verde. Fa per me! Bussola alla mano calcolo dove andrà a cadere il sole (voglio inserirlo nell’inquadratura poco prima che passi l’orizzonte) e mi preparo per fotografare.
Nella prima immagine gli ultimi raggi solari scaldano i colori delle case e il fogliame, che si esalta in controluce. La presenza del sole e la sua scia in mare sono elementi che bilanciano l’intero fotogramma. Inoltre, il giallo-arancione solare si abbina perfettamente al complementare celeste di cielo e mare, divisi a sinistra da una piacevole striscia rosa.
Qui invece appena dopo il tramonto. La tinta generale è più fredda, con il blu e il viola dominanti. I contrasti sono più tenui, per via dall’assenza di una fonte luminosa naturale diretta. in compenso si accendono le prime luci artificiali; il loro giallo è in armonia con il blu dello sfondo.
Commenti, apprezzamenti e condivisioni sono graditi.
Grazie per la visita, a presto!
Belle foto. Io avrei scattato il notturno a e5/40 mm x avvicinare il borgo ciaoo
Andremo, così provi il 24-70! Grazie 😉